Sto per venire a casa con te

di Elisa Graziosi - Sto per venire a casa con te, ma prima vorrei dirti come mi sento
Ti vedo euforico, ma non ne conosco il motivo. Non rimanerci male, ma io mi sento davvero frastornato. Sto per salire su un’auto che non conosco, nessun odore mi è familiare, per venire con te sì, ma dove?
E soprattutto tu, per me, chi sei? Ti ho visto troppe poche volte per poter gioire, al momento prevale un senso di incertezza.
Se davvero credi che la mia vita migliorerà, ti chiedo di darmi un po’ di tempo.
Non premurarti di dire a tutti subito che sono bravissimo perché io, per un mese o due circa, non so davvero come comportarmi, come muovermi, cosa fare, dove mi trovo. Sarò semplicemente disorientato.
Non correre a toelettarmi per favore, il mio odore in questo momento è la mia unica certezza.
So che può essere fastidioso, ma credimi: perderò velocemente questo aspetto.
Non portarmi immediatamente dal veterinario se non mi vedi stare male, aspetta che impari a fidarmi di te.
Non preoccuparti se non mangio i primi giorni, devo metabolizzare il cambiamento. Ti prego risparmiami, almeno per i primi tempi, la processione di amici e parenti a casa, perché quello non è ancora un luogo sicuro per me.
Fai in modo che io abbia un posto dove poter riposare indisturbato, così che io possa mostrarti il meglio del mio carattere. Cerca di avere la pazienza di non costringermi subito a troppe esperienze nuove, avremo tempo per farle con serenità.
Non coccolarmi tutto il tempo: in canile ero abituato (purtroppo o per fortuna) a stare solo, altrimenti non sorprenderti se presto non ne sarò più capace.
Io non faccio dispetti, non conosco premeditazione, se troverai qualcosa fuori posto al tuo rientro è perché ti esprimo un disagio. Non improvvisare, chiedi aiuto.
Presta attenzione a non alzare la voce, a come gesticoli, ai rumori forti: non sai nulla del mio passato. Se lo vorrai, lo scoprirai con me. Io nel tuo ci voglio entrare, ma ora viviamo senza affanno il presente. Solo così potrò far parte del tuo futuro.
Mi presento: SONO UN CANE, un cane vero, con le mie necessità proprio come tu hai le tue.
Prova a non compatirmi (tu lo vorresti?) e a non modificarmi.
Se avrai PAZIENZA, io avrò FIDUCIA in te ed insieme ne combineremo delle belle.
Da tanto avevo in mente tutto questo, tante frasi che mi sono state suggerite dagli sguardi dei cani che ho caricato su un’auto o quando ho potuto, portato io stessa a casa.
Così le ho legate non per spaventare, non per disincentivare le adozioni, bensì per incentivarle, ma quelle consapevoli.
Io per prima son partita con la fretta e l’entusiasmo iniziale di chi crede di salvare qualcuno e lo vuole subito.
Ebbene non è così.
Si cresce insieme, a volte con gioie immediate, a volte con piccoli passi, altre volte con tanta fatica. Vi sono evoluzioni ed involuzioni, progressi e battute d’arresto. Ma adottare un cane rimane un’esperienza unica ed irripetibile ogni volta!
E dopo un po’ di strada, qualche salita e qualche discesa, se ci si volta indietro ad osservare il punto di partenza è un’emozione che vale ogni sacrificio.
Aspettiamoli, rispettiamoli senza invaderli, loro arrivano sempre

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